5 Errori Comuni Quando si Impara l’Inglese

Sono tantissime le persone che, vuoi per obbligo o per interesse personale, si ripromettono ogni giorno di imparare l’inglese, di rispolverarlo o di migliorarlo, e, così, spinte da una nuova ondata di entusiasmo decidono di rimettersi in gioco, magari si comprano qualche libro, si iscrivono a un corso di gruppo o ricevono qualche lezione privata eppure, dopo mesi passati a studiare, i progressi non arrivano o, se arrivano, lo fanno con una lentezza esasperante. Se così fosse è possibile che questo sia dovuto a uno di questi cinque comuni errori che si fanno quando di impara l’inglese.

1. Si crede che la grammatica sia la cosa più importante

Indipendentemente da quando iniziamo, sia da piccoli che da adulti, la scuola italiana e il metodo di tante scuole (ma non di IngleseFast!) è di impostare tutto a partire dalla grammatica. “Aprite i libri a pagina 13. Oggi vediamo il Simple Present!”. 

 

Non mi fraintendere, la grammatica è importante ma non è al centro di tutto. La lingua è fatta da moltissimi aspetti e la grammatica, seppur fondamentale, è solo uno di questi.

 

La cosa migliore da fare per imparare l’inglese, o migliorare il tuo livello, se questo fosse il tuo caso, è sempre partire da un contesto, che sia questo un video, un libro o anche solo una citazione; solo una volta che abbiamo il nostro contesto avrà senso analizzarne le parti, i vocaboli, la pronuncia e, ebbene sì, anche la grammatica. 

2. Si pensa che imparare la pronuncia corretta non serva più di tanto

Se è vero che spesso la grammatica è la regina di molte lezioni di inglese, possiamo dire l’esatto opposto della pronuncia, che spesso non è altro che l’ancella che a volte si vede, a volte non si vede e molto spesso viene del tutto sdegnata. Eppure la casa brilla e splende proprio grazie a lei! Non si merita forse un po’ di riconoscimento?!

 

Eppure, molte volte, anche chi decide di imparare l’inglese da autodidatta spesso non si preoccupa della pronuncia, forse pensando che sia qualcosa che potrà eventualmente essere corretto più in là, se c’è tempo, ovviamente, se non c’è tempo, pazienza! Tanto imparare la pronuncia corretta in inglese non serve, quel che serve è mettere insieme qualche parola “per farsi capire”.

 

Il nostro autodidatta sarà contento e soddisfatto, avrà l’impressione di fare progressi più velocemente senza doversi arrabattare per capire come pronunciare tutti quei suoni misteriosi e si sentirà finalmente pronto per una conversazione con un nativo o per vedere un film in lingua originale ed è proprio lì che si renderà conto del danno che ha fatto! “Ma come parla questo?!”, “Non capisco niente?” e poi ancora “Io gli ho detto TENCHIÙ” e lui non capiva!”.

 

Avere le basi per una pronuncia corretta non solo ci permette di decifrare meglio quello che ci viene detto, perché i suoni che sentiamo non sono più così strani e lontani da noi, ma anche di farci capire, poiché pronunciare ogni parola proprio come fanno i nativi permetterà loro di fare molta meno fatica a capirci.

3. Non ci si ascolta quando si parla

Quando dobbiamo conversare con il nostro coach, con un cliente o un collega estero, cerchiamo di prestare la massima attenzione a ciò che viene detto, corrucciamo le sopracciglia, studiamo ogni movimento delle labbra e di interpretare ogni suono ma, per un qualche motivo, quando è il nostro turno di parlare, le nostre orecchie si mettono in pausa e non ascoltiamo l’altra persona che ha un ruolo fondamentale nella conversazione, noi stessi!

 

Ebbene sì, parlare ed ascoltarsi simultaneamente (o quasi) si può fare. È vero che al principio potrebbe risultare un po’ innaturale, dopotutto, quando parliamo in italiano, questo processo quasi non avviene, eppure è necessario per migliorare il nostro livello di speaking.

 

Alla fine di ogni frase, sarebbe buona cosa riascoltare (mentalmente!) ciò che si è appena detto è fare una sorta di check.
Gli aspetti da verificare per assicurarci di aver costruito una frase corretta non sono pochi e, in un mondo ideale, dovremmo assicurarci di aver:

E’ quindi comprensibile che questo processo richieda una pausa adeguata, ma non ti preoccupare, più si parla, più certe espressioni si automatizzano e il controllo sarà sempre più rapido fino a che non potrà quasi sparire!

4. Si ha troppa paura di fare errori (o se ne ha troppo poca)

Il fatto che parlare e mettere in pratica il tuo inglese sia la chiave per imparare e migliorare è risaputo, però ci sono due grossi ostacoli che spesso non ci fanno sfruttare al meglio le opportunità che abbiamo di parlare con un native speaker o con un coach: avere troppa paura di fare errori o averne troppo poca.

 

Se sei bloccato perchè il solo pensiero di dimenticarti una s alla terza persona ti fa rabbrividire è un problema perchè senza la pratica, non ci si sblocca e se non ti sblocchi non fai pratica; insomma, l’hai capito, è un serpente che si morde la coda. Se questo è il tuo caso, ricordati che non solo se si sbaglia non succede niente, ma, soprattutto, che è proprio dagli errori che derivano i progressi maggiori.

 

Potrebbe però avvenire anche l’esatto contrario. Senza alcun filtro, se diciamo tutto quello che ci passa per la testa senza soffermarci sulla sua correttezza e sulla coerenza di quello che stiamo dicendo potremmo ingannare noi stessi credendoci incredibilmente fluidi, ma di certo non inganneremo un nativo o il nostro coach e anzi, gli toglieremo la possibilità di correggerci, perdendo così un’ottima occasione per migliorare.

5. Non si è costanti

Lo so, lo so. L’avrai sentito mille volte, per imparare l’inglese e fare progressi, c’è bisogno di costanza. Ebbene, te lo ripeto per la milleunesima perchè non c’è niente di più vero.

 

Non ti preoccupare, non c’è bisogno di passare ore intere tutti i giorni sui libri, o ripetersi la lista dei verbi regolari 10 volte tutte le sere prima di andare a dormire, ma mantenere l’inglese allenato è necessario per vedere miglioramenti.

 

Anche se sei troppo preso, stanco o un po’ demotivato, cerca di dedicare ogni giorno uno spazio di tempo all’inglese; ascoltati una canzone, guardati un video su YouTube o leggiti qualche pagina del libro Once Upon a Time… in American School e vedrai che, piano piano, i progressi arriveranno comunque, da soli e senza troppi sforzi.

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