La prefazione di Frank Merenda al libro “The English Factor”

 

Frank è senza dubbio la persona che mi ha formato di più a livello professionale. 

Posso affermare serenamente che senza i suoi insegnamenti, non sarei l’imprenditore che sono oggi. 

 

 

Questa è la sua prefazione al mio primo libro, The English Factor. 

 

Ho deciso di condividerla qui perché penso sia la sintesi perfetta di ciò che ogni studente dovrebbe sapere prima di iniziare ad imparare l’inglese. 

 

Enjoy.

Perché dovrebbe essere importante per un imprenditore (o un uomo d’affari in generale) imparare l’inglese?

Beh, i motivi si sprecano.

 

Cominciamo col dire che le due lingue più parlate in assoluto al mondo sono il Cinese e l’Inglese. Essendo gli imprenditori già parecchio impegnati con la propria azienda e il proprio lavoro, solitamente il “Cinese” non è esattamente la lingua più semplice da imparare.

 

L’inglese, al contrario, è molto più semplice da apprendere.

Come se non bastasse, non è il Cinese ad essere la “lingua del lavoro”. 

È l’inglese. 

Secondo un importante studio, infatti, la conoscenza dell’inglese supera di molto quella delle altre lingue (come francese, tedesco o spagnolo).

 

Il 98 % delle fonti è in inglese.

 

Possiamo dire che l’inglese è la lingua più richiesta in ambito professionale. Ti basterà fare un giro su LinkedIn e dare uno sguardo ai profili relativi al mondo del lavoro.

Sono tutti scritti in inglese.

 

Ma non è tutto.

 

Le persone che parlano inglese sono più di 983 milioni e mezzo nel mondo – contro i 66 milioni che parlano l’italiano.

Questo aumenta il volume di affari potenziale della propria attività lavorativa del 700% circa.

Dato il numero esorbitante di persone che parlano la lingua inglese, va da sé che la maggior parte delle informazioni che servono per aggiornarsi e crescere a livello personale e professionale in ambito business (linfa vitale per un imprenditore) sono prevalentemente in inglese.

 

Capita anche a me nei miei corsi in ambito marketing e vendita di far salire sul palco i miei maestri, perché alcuni concetti di base immutabili è bene che i miei studenti li sentano direttamente dalla fonte e Lorenzo – l’autore di questo libro – lo sa bene.

 

E i miei maestri sono americani. 

Parlano inglese Americano.

Che poi è il vero inglese più parlato almondo (ma questa è un’altra storia).

 

Ogni volta mi vedo costretto anche a portare due traduttori e distribuire le cuffie da far indossare a chi non comprende l’inglese per fargli arrivare la traduzione in italiano, per evitare che perda una parte importante del corso e non si senta escluso.

 

Vedere imprenditori e venditori con ambizioni così grandi che si riducono ad indossare quelle cuffiette è una delle scene più imbarazzanti di sempre.

Non sto scherzando. 

Veder indossare quelle cuffie mi fa provare un senso di arretratezza e vergogna così mortificante nei confronti dei miei maestri che non riesco a descrivere in nessun altro modo; ecco perché dico sempre ai miei studenti che imparare la lingua inglese deve essere una delle cose in cima alla loro “lista di cose da fare” per il prossimo anno.

 

Anche se non lo sanno o non lo vedono, le persone con le quali intrattengono conversazioni più o meno legate al business giudicano il valore e l’intelligenza di una persona anche basandosi sulla sua conoscenza di lingue straniere.

 

Conoscere una lingua straniera è il primo lasciapassare per apparire come uomini di cultura e di spessore.

Pensa al numero esorbitante di recruiter che richiedono la lingua per potersi candidare anche per posizioni dove apparentemente l’inglese non serve. 

 

Perché accade?

Perché è un metodo di selezione. Nella testa delle persone funziona che “se sai l’inglese sei meglio di uno che non lo sa”.

Se sai l’inglese e lo spagnolo, sei meglio di uno che sa solo

l’inglese. E via dicendo.

 

Ora noi siamo uomini impegnati, non possiamo metterci ad imparare 7 lingue (anche se ci sono persone che ne conoscono e parlano bene 9, a riprova del fatto che non è impossibile imparare una lingua e coltivarne la padronanza nel tempo).

Ma l’inglese ci è indispensabile. Per questo (e per molto altro, a dire il vero) è fondamentale per un imprenditore imparare la lingua anglosassone.

 

E quali problemi sorgono di solito quando un imprenditore si mette in testa di imparare l’inglese?

Principalmente sono due: il primo è trovare il tempo di farlo, anche i metodi più conosciuti, che non sono “vai 6 mesi a Londra”, te ne richiedono veramente tanto. 

Il secondo, collegato al primo, è trovare il metodo d’insegnamento corretto che ti permette veramente di padroneggiare l’inglese senza doverti spostare e in tempi ragionevoli.

 

Come ti ho anticipato, dietro ad un numero (troppo) alto di italiani che non riescono a comprendere e padroneggiare la lingua inglese si nasconde una brutta verità…

…e questa verità riguarda i metodi d’insegnamento dell’inglese che girano in Italia.

 

A dimostrazione di questo c’è una classifica stilata dall’EF, un’azienda che studia le lingue straniere.

L’EF semplicemente ha buttato giù una classifica sulla conoscenza dell’inglese in vari Paesi. Questa classifica si basa su un particolare indice legato ai test “Proficiency”.

 

La domanda è: com’è possibile che pur cominciando a studiare inglese relativamente presto, gli italiani

non sappiano assolutamente l’inglese?

Sinceramente, non conosco persona più adatta di Lorenzo Angelini per rispondere a questa domanda.

Devi sapere che Lorenzo è un mio carissimo studente, e durante la sua carriera ha creato un particolare metodo che rende l’apprendimento della lingua inglese molto più veloce, in particolare per chi ha poco tempo e ne ha estremo bisogno nel proprio lavoro.

 

Sai perché reputo Lorenzo la persona ideale per questo tipo

di insegnamento? Molto semplice: è un imprenditore come te e come me. Conosce bene cosa deve affrontare quotidianamente un imprenditore, tutti i tentativi inutili che può avere fatto in passato per imparare l’inglese con i metodi tradizionali.

 

Il suo metodo ha già aiutato un numero importante di imprenditori a conoscere l’inglese e potersi godere

le informazioni da tutto il mondo senza rimanere esclusi e limitati a quello che viene tradotto in italiano.

Questa da sola è una grandiosa riprova della sua preparazione.

So bene che ti ho anticipato solo alcuni dei motivi professionali per cui non puoi permetterti di non sapere l’inglese.

Ovviamente non è una lista esaustiva dei vantaggi del conoscere questa lingua, qualsiasi persona con un minimo di sale in zucca se ne renderebbe conto – e se stai leggendo queste parole, so di poter contare sulla tua lungimiranza.

 

Bene.

 

Non mi resta che fare un in bocca al lupo a Lorenzo per questo

straordinario progetto, e un in bocca al lupo anche a te, nella

speranza che tu possa imparare l’inglese divertendoti

e diventando più indipendente e libero dai “limiti dell’italiano”.



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