L’intelligenza artificiale che ha ottenuto la cittadinanza

Sei di ritorno da lavoro, stanco morto e non hai alcuna intenzione di pensare a cosa preparare per cena. Decidi quindi di prenotare in un ristorante giapponese, tanto dicono che il sushi è dietetico e fa bene (ma poi comunque con la formula all you can eat per due spicci si finisce a mangiare il fabbisogno nutrizionale di tutta l’Africa).

 

Per fare in fretta e non staccare gli occhi dalla strada, decidi di farti aiutare dal tuo affidabilissimo assistente vocale, anche perché l’Auto-Correct che si attiva automaticamente quando scrivi, diciamolo, fa più danni che altro.

 

– “Ehi Siri, cerca un ristorante giapponese nei dintorni”

– “Non so se ho capito bene”

Getti un’occhiata allo schermo e leggi “ai giapponesi piacciono gli unicorni”.

 

Dopo 3 secondi di perplessità ed esserti fatto mille problemi sulla tua dizione, decidi di riprovare scandendo con più attenzione, parola per parola.

– “Ehi Siri, cerca un ristorante giapponese nei dintorni”

– “Questi sono i migliori ristoranti…”

 

Tiri finalmente un sospiro di sollievo ma poi finisci di ascoltare la risposta…

– “… di pasta alla genovese nei dintorni”.

– “Siri, ma vaff…”

 

E improvvisamente l’idea di un panino non ti sembra poi così malvagia, così come non ti sembrano così male gli anni in cui le assistenti vocali non esistevano.

E allora al diavolo il parroting di quella fastidiosa vocina irritante.

 

Non fa niente se non sai cosa significa parroting, te lo dirò tra poco.

Ma prima un indovinello: cosa hanno in comune l’assistente vocale del tuo cellulare, i robot delle fabbriche BMW e il termostato di casa?

 

Beh, sono tutti guidati da un’AI, una “Artificial Intelligence”.

Sophia

Al giorno d’oggi le intelligenze artificiali sono praticamente ovunque e trovano spazio d’utilizzo in qualsiasi campo d’applicazione:

 

– operazione chirurgiche

– industrie di ogni genere

– videosorveglianza e sicurezza

– domotica e assistenti vocali

 

Insomma, potremmo andare avanti all’infinito. Spesso ormai non ce ne accorgiamo nemmeno, ma siamo continuamente circondati da strumenti e macchine di ogni genere che sono guidate da una vera e propria intelligenza autonoma, più o meno sviluppata che sia. Comodo quanto spaventoso a pensarci bene, no?

 

A proposito di spaventoso…

Negli ultimi anni il mondo delle intelligenze artificiali è letteralmente esploso, fino a giungere alla produzione di prototipi straordinariamente complessi che simulano in tutto e per tutto la mente umana.

È il caso di Sophia, un’AI in grado di riprodurre 60 espressioni facciali e gesti tipici degli esseri umani, riconoscimento vocale integrato, apprendimento veloce per diventare sempre più intelligente e autonoma e per non farsi mancare nulla sa anche cantare e ha la cittadinanza dell’Arabia Saudita.

 

Sì, esatto, un robot con lo status di cittadinanza.

L’hanno addirittura fatta partecipare a alcune high-profile interviews!

Impressionante no?

 

Ora ti svelo cosa significa “high-profile” e “parroting”.

– Auto-Correct: è l’autocorrettore dei nostri smartphone o dei pc. Riconosce un errore e lo corregge in automatico. Non sempre ci prende alla perfezione, ma in linea di massima è utile 😉

 

– High-Profile: “high-profile” è qualcosa di importante, alla presenza di gente di spicco in una determinata area di interesse

 

– To parrot: un verbo che deriva direttamente dall’animale che indica la parola “parrot”, pappagallo. To parrot vuol dire proprio fare il pappagallo, o fare il verso a qualcuno. L’intelligenza artificiale imita, simula l’uomo.

 

Impara la lingua che si parla davvero nel mondo e viaggia attraverso gli Stati Uniti guidato da una vera protagonista.

Il primo libro in Italia scritto in Inglese Americano. 

IngleseFast