Oggi ti racconto un episodio che mi è capitato qualche mese fa.
Ero a casa, tardo pomeriggio, lavoravo al pc come al solito.
Mi alzo per prendere un po’ d’acqua dal frigo e proprio mentre sto chiudendo lo sportello, si spegne la luce e resto al buio.
Mi servono 5 secondi, giusto il tempo di dare un’occhiata fuori dalla finestra, per capire: è un blackout generale!
“Ottimo” penso io, “ho solo da rispondere a 150 email, ho il telefono quasi scarico e non ho internet per il pc. Davvero una bella situazione di m…”
Mi accorgo ben presto che il problema più grande, però, non è internet.
Niente elettricità significa fare un salto indietro nel tempo di qualche secolo, sotto tutti i punti di vista.
Dal pc la preoccupazione si sposta rapidamente alla TV che non posso avviare per un film, al cibo nel congelatore e nel frigorifero per finire alla luce che non posso accendere per evitare di sbattere le ginocchia sui mobili con imprecazioni annesse.
Anche perché, non so te, io non vedo una candela dalla mia prima comunione.
Dopo il panico, la rassegnazione e infine l’accettazione.
È stata un’esperienza quasi mistica.
Devo essere onesto: dopo diverse ore trascorse al buio e da solo con me stesso, tornare alla normalità è stato strano.
Ogni tanto penso di staccare il contatore di casa per ripetere l’esperienza.
Magari uno di questi giorni lo faccio davvero.
Ma se ti dicessi che esiste una comunità in America che l’elettricità non la usa per scelta e vive come se il tempo si fosse fermato al 1700?
Sto parlando degli Amish!
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